giovedì 31 ottobre 2013

Il PriNciAnnO


E dopo il compleanno del PriNciBloG, ieri è arrivato anche il mio. Ma dove sono volati i 365 giorni trascorsi tra le mie 25 candeline e le 26 che ho spento ieri? In questo anno ho vissuto qualcosa di così tanto sorprendente e altrettanto coinvolgente che ho perso il controllo del tempo.
La giornata di ieri è iniziata con il tenero bacio e gli auguri sussurrati da un Lui ancora assonnato nella penombra della nostra camera romana. La mia mamma, come sempre il giorno del mio compleanno, ha ripercorso la mattinata del lontano 30 Ottobre 1987, arrivando emozionata alle 12.30, quando finalmente decisi che era arrivato il momento di farmi conoscere. Mio padre, invece, ha esordito con un “Buon compleanno Princi”, perché per lui sono Princi da sempre. Poi sono arrivati gli auguri di mio fratello, dei miei cugini, del mio amico più caro e di mia nonna che, come ogni anno da quando mio nonno non c’è più, mi fa gli auguri anche da parte sua. Il mio compleanno è una di quelle occasioni in cui mi emoziono di fronte ad un messaggino scritto da chi generalmente è di poche parole. Non perché abbia bisogno di conferme, perché non sono necessarie le parole, ma perché mi fa piacere che in questo giorno qualcuno voglia accompagnare un semplice “Auguri” con qualcosa che viene dal cuore.
Sto tornando a casa, in Toscana, per questo fine settimana lungo in cui casaPrinci festeggerà ben tre scorpioni: io, Lui e mio fratello. Siamo nati tutti nell’arco di una settimana, per cui festeggiamo insieme. Io, però, ho la festa doppia, perché domani tra tutti i santi ci sono pure io, anche se Lui mi ha detto che ho scelto la festa sbagliata perché quella delle streghe è oggi!
 

domenica 27 ottobre 2013

Brindiamo? Vi aspetto qui.





In un anno abbiamo costruito un’intesa fantastica. E’ diventato il mio diario di viaggio che raccoglie le mie esperienze, la mia quotidianità, le mie sensazioni, i miei sentimenti e, soprattutto, contiene la mia vita e la parte più autentica di me, quella che di fronte ad una pagina bianca si sente libera di raccontarsi priva di certi freni che, talvolta, nella vita reale è necessario avere. È come se fosse il mio divano morbido in un salotto accogliente, sul quale io mi siedo per rilassarmi e nel quale, di fronte ad un tè caldo, mi ritrovo con qualche amica/o che in quel momento passa a trovarmi.
E' il mio angolo segreto, il mio rifugio nascosto, il mio più fedele amico. Tutto questo è il mio blog. Proprio oggi che siamo diventati 100 vorrei brindare alla sua prima candelina. In questo anno, attraverso il mio PriNciBloG, ho conosciuto persone fantastiche. Queste siete VOI. Mi avete dato tanto, tantissimo e mai avrei immaginato di affezionarmi così a voi, alle vostre storie e alle vostre parole. Vorrei affacciarmi alla finestra e urlare un grazie talmente forte che riuscisse ad entrare in ognuna delle vostre case. Ma, per sicurezza, ve lo scrivo qui, nella mia casa virtuale.







giovedì 24 ottobre 2013

Quando un mondo a colori si fa oscuro.


Questa mattina una mia collega, la mamma speciale di questo post, mi ha raccontato di un evento drammatico. Di quelli ai quali ti vorresti opporre con tutta la forza, affinchè non succedano. Quanto mi sento fortunata, di fronte a queste storie un grazie ai miei genitori arriva dal profondo del cuore. Perché ho avuto una mamma ed un papà uniti, complici e forti per garantirmi una crescita serena. In questo modo, sono diventati il mio punto di riferimento e con loro potrei essere ovunque ma, in ogni caso, mi sentirei nel posto più sicuro del mondo.
La mia collega, per motivi di lavoro, ha a che fare con degli asili. Mi ha raccontato che ieri pomeriggio in un nido si è presentato il padre di una bambina. Alla soglia della porta, completamente "fatto" e nel pieno dell'effetto della sostanza che aveva assunto, ha iniziato a cercarla e a chiamarla disperatamente. Non si reggeva in piedi e a stento teneva gli occhi aperti ma voleva vederla e prenderla in braccio anche solo per un po’. L’aveva già fatto con il figlio “grande”, si era recato nelle medesime condizioni nella scuola elementare che frequenta il bambino perché voleva parlargli. 
Il papà e la mamma di questi bimbi si sono separati e a lui è stato impedito di vedere i figli. Non mi permetto di giudicare, perché non sta a me farlo e perché queste situazioni sono troppo delicate anche solo per azzardare considerazioni, però il mio pensiero va inevitabilmente a questi bimbi che piuttosto che crescere in un mondo fatto di giochi, coccole e colori, si trovano a vivere le difficili conseguenze di una situazione tragica che, purtroppo, farà di questi eventi i ricordi della loro infanzia. E mentre mi chiedo quali saranno i loro punti di riferimento durante la crescita e più in generale nella vita, provo con rabbia un fastidioso senso di solitudine che nessun bambino mai dovrebbe provare.

giovedì 17 ottobre 2013

Un anno fa...



Era proprio un anno fa, il giorno della mia Laurea specialistica. Il 16 Ottobre 2012. In questo anno ho affrontato tante cose, ho vissuto esperienze diverse che mai avrei pensato di fare e che hanno lasciato un segno indelebile nella mia vita. È stato un periodo di rivoluzione, dentro me stessa, che mi ha portato ad affrontare anche alcuni dei miei limiti. Sono orgogliosa, perché se mi fossi lasciata intimorire e ne fossi sfuggita mi sarei persa un po’ di bello della vita. Certi momenti possono essere vissuti soltanto in un tempo preciso, non è concesso rimandare. Piuttosto è importante cogliere l'attimo, perderli significherebbe rinunciare alle ali, perché a me è sembrato di volare.
Me la ricordo ancora l’alba dello scorso 16 Ottobre 2012. Alle 5 avevo gli occhi spalancati, ma rimasi nel letto per un po’ e feci un viaggio indietro nel tempo pensando agli anni vissuti all’università, a quante volte nel corso di questo periodo avevo desiderato la giornata che stava per iniziare. Ecco, finalmente era arrivata ma, appunto, andava affrontata. L’ho fatto con emozione, condita da un po’ di agitazione pre-discussione che, per fortuna, è stata contrastata da una buona dose di grinta, perché in fondo ne ero consapevole che in quell’aula magna tutto dipendeva da me.  E’ stata una soddisfazione immensa, che ancora oggi mi rende fiera dei sacrifici che ho fatto per raggiungerla ed è stata una bella emozione condividerla con le persone a me più care. Mi riguardo oggi, a distanza di un anno, nelle foto di quel giorno e mi rendo conto che questo evento ha rappresentato il punto di un percorso  ma anche l’inizio di un altro spettacolare viaggio. 

martedì 15 ottobre 2013

Una mamma speciale.


Di fronte ad un caffè nella pausa pranzo, con una mia collega ci siamo un po’ raccontate. Da mamma, mi ha parlato con gli occhi brillanti della sua piccolina. Mi ha raccontato che per arrivare a lei sono serviti anni di falliti tentativi e di speranze soffocate puntualmente da un test di gravidanza mai positivo. Alla fine, attraverso altre “vie”, quella bambina tanto desiderata è arrivata, piccolissima e abbandonata da una famiglia che per lei non ha trovato posto. Mi ha detto che un giorno, dopo una lunga attesa, le comunicarono che era arrivato il suo turno ma che la bambina “disponibile” aveva una paralisi che le avrebbe impedito di muovere alcuni arti. “Che volete fare?” venne chiesto a lei e al marito. Quella bambina è diventata la loro figlia.
Non ho avuto forza né parole di fronte all’istinto, all’umanità e al coraggio di questa mamma. Mi sono sentita immobile, senza il potere di dire nulla, come se avessi perso il controllo di una conversazione che non riuscivo più a gestire. Mi è arrivata dentro la solarità e l’orgoglio di questa mamma, lasciandomi persa in un mare di riflessioni.
Tornata alla mia postazione non riuscivo a connettere, lo sguardo passava attraverso lo schermo del computer davanti a me e la mente non si scrollava da quelle parole. Ho provato una forte emozione nel conoscere questa storia, nel pensare che il futuro di questa bambina sarà tra le braccia di due genitori che la amano alla follia e nel capire che l’amore, davvero, non ha confini. 


giovedì 10 ottobre 2013

Vi svelo come mangio.


La carissima Dony del blog Drowned World mi ha assegnato un premio che, oltre a rendermi felicissima di riceverlo, mi da la possibilità di svelarvi alcune mie caratteristiche sul fronte “cibo”. Procediamo con calma, rispettando tutte le regole necessarie per ritirare il premio.


REGOLA N. 1: Nominare e ringraziare chi ti ha passato il premio.
La ringrazio infinitamente per il premio e ve la presento, lei si chiama Dony e attraverso una semplice introduzione non si può spiegare la sua immensa sensibilità, ma dalle pagine del suo blog traspare tutta la forza che la caratterizza e alla quale non si può rimanere indifferenti. 

REGOLA N. 2: Rispondere alle 11 domande di chi ti ha passato il premio e inventarne altre 11 da rivolgere ai blog che premierai.
1. Qual è il tuo piatto preferito (può essere anche un alimento singolo)?
Questa domanda mi mette in difficoltà, perché di piatti preferiti ne ho più di uno. Ma, dovendo scegliere, in questo momento mi vengono in mente le melanzane alla parmigiana della mia nonna.
2. Qual è il piatto (o l’alimento singolo) che ti tenta di più quando sei a dieta?
Non ho mai seguito diete particolarmente ferree o proibitive, piuttosto mi sono riguardata nelle quantità.
3. Qual è il piatto o l’alimento singolo che mangeresti tutti i giorni e non ti stancherebbe mai?
Cambio spesso gli ingredienti dei miei pasti, perché altrimenti anche una cosa che mi piace molto finisce per annoiarmi. Però, se dovessi pensare a una cosa che mangio sempre volentieri questa è la pizza. Ma credo che anche lei, alla lunga, mi stuferebbe.
4. A quali orari fai i tuoi pasti?
Colazione: durante la settimana intorno alle 7 mentre nel week end dipende dall’orario in cui mi sveglio.
Spuntino: solitamente a metà mattinata quando mi prende fame.
Pranzo: verso le 13.
Merenda: non ha un orario preciso ma per me è imprescindibile. Sono come i bimbi, non riesco a saltarla.
Cena: in questo periodo non ha proprio un orario definito.
5. Quale piatto o alimento singolo non riesci proprio a mangiare perché non ti piace?
Tutto ciò che è crudo. La carne al sangue o un piatto di cruditè di pesce non fanno per me.
6. Quale piatto o alimento singolo ti tenta di più durante il ciclo mestruale?
Il dolcino mi fa sempre piacere, ma durante il ciclo ancora di più. E, in generale, in questo periodo mi viene più appetito, il senso di fame si fa sentire più frequentemente.
7. Preferisci i carboidrati a pranzo o a cena?
Preferisco mangiare il primo a pranzo e il secondo a cena, anche se con il secondo ci mangio sempre un po’ di pane perché non riesco a pasteggiare senza. Tuttavia, non è una regola che seguo con maniaca attenzione, capita di cenare con un bel piatto di pasta. Nel caso della pizza, invece, la preferisco a cena.

8. Conti le calorie di ciò che mangi o mangi liberamente?
Mangio liberamente e di tutto. Altrimenti verrebbe meno il piacere di mangiare.
9. Se hai risposto che conti le calorie, quante ne assumi mediamente al giorno?
10. Quanta acqua riesci a bere durante il giorno?
Non bevo molto, perché non sento tanto la sete. Se sono a casa rimedio facendomi una tisana, ma fuori me lo scordo proprio di bere.
11. Se fosse l’ultimo minuto della tua vita, quale piatto o alimento singolo sceglieresti di consumare?
Su questa non ho dubbi, sono diventata dipendente del gelato di una gelateria qui a Roma. Mi fa impazzire e, spesso, dopocena me lo gusto passeggiando. 


Siccome ho trovato le domande che Dony mi ha rivolto molto divertenti, ve le propongo anche a voi. Quindi, se vi va, rispondete alle stesse a cui ho risposto io.

REGOLA N. 3: assegnare le domande e il premio a 11 blog con un numero basso di followers e informarli del premio.

Una fragola al giorno

P.S: Non sono stata molto attenta al numero di followers:D

 Buona serata