Sabato sera avevamo
organizzato una cena nel giardino dell’agriturismo di un’amica. L’appuntamento
era per le 17, così avremmo iniziato la “festa” con un bel bagno in piscina
tutti insieme. Lui, come sempre, era l’addetto alla musica. Quindi ci siamo
portati dietro tutto l’ambaradan, seppure in versione ridotta rispetto all’attrezzatura
che usa solitamente per i matrimoni, ma questa era comunque sufficiente per ballare e
cantare. Ovviamente nelle nostre feste non può mancare il Karaoke, che crea sempre nuovi talenti. Mio fratello e mio cugino generalmente sono i primi ad appropriarsi del microfono, ma piano piano si portano dietro un bel coro che canta a squarciagola le canzoni più varie. Sabato mio fratello, che tra l'altro è stonato come una campana, ci ha addirittura deliziato con un "Vivo per lei" cantato in duetto con Lui: mio fratello era Bocelli e Lui era Giorgia. Bellissimi!!
Abbiamo sistemato patatine, succhi di frutta, vino e troiai vari intorno alla piscina, per un aperitivo al
tramonto immersi nel verde della campagna toscana. Abbiamo dato il via alla musica e poi ci siamo tuffati tutti in acqua a sguazzare.
Il pomeriggio è proseguito tra chiacchiere,
partite di ping-pong e biliardino fino all’ora di cena. Ma, mentre tutto
procedeva tranquillamente tra un aperitivo e l’altro in una calda sera d’estate
tra amici, il panico ha gelato tutti: S., un bimbo di appena tre anni, è caduto
accidentalmente in piscina. È bastato un attimo, un secondo in cui probabilmente
i genitori lo avevano perso di vista. Io stavo parlando con un'amica quando
ho sentito le urla della mamma di S. Mi sono voltata e ho visto il mio amico M.
che lo stava tirando fuori dall’acqua per un braccio. Tra noi c'era il silenzio più
totale, l’unico rumore erano le urla del bimbo una volta in braccio al papà. Se noi
eravamo scossi e spaventati, vi lascio immaginare i genitori del piccolo. Probabilmente S.
voleva giocare con l’acqua della piscina e per arrivare a toccarla ha perso
l’equilibrio ed è caduto dentro.
A volte, ascoltando le notizie dei
telegiornali, mi è capitato di sentire parlare di disgrazie e di chiedermi “ma
è possibile che non se ne siano accorti?”. Ecco, non bisognerebbe mai
chiederselo e tantomeno giudicare quando le situazioni non vengono vissute. Perché noi eravamo 25
adulti, tutti li nel prato che c’è intorno alla piscina. E nessuno, tranne M., si è accorto che il bimbo era scivolato in acqua. Perché nel chiasso della
musica e presi dalle chiacchiere era difficile accorgersene, a meno che uno non
lo stesse proprio guardando. Per fortuna che M. si trovava lì sul bordo piscina
e, sebbene non lo abbia sentito scivolare in acqua, lo ha visto e prontamente è
intervenuto.
Alla fine, si è risolto
tutto per il meglio. S. li per li si è spaventato perchè è andato con la testa sott'acqua, ma dopo
non è stato più niente per lui, ha giocato tutta la sera e ogni secondo voleva portare al pavone e al cavallo la carne che i ragazzi stavano cucinando sulla brace. Ha mangiato tutti gli antipastini, la pasta con il "petto" (pesto) e la carne appena cotta. Direi che al momento della cena si era ripreso alla grande. Per fortuna.